25 dicembre, 2006

22 dicembre, 2006

21 dicembre, 2006

Benvenuto inverno

ON AIR:

Chanson juste pour toi,
Chanson un peu triste je crois,
Trois temps de mots froissées,
Quelques notes et tous mes regrets,
Tous mes regrets de nous deux,
Sont au bout de mes doigts,
Comme do, ré, mi, fa, sol, la, si, do.
C'est une chanson d'amour fané,
Comme celle que tu fredonnais,
Trois fois rien de nos vies,
Trois fois rien comme cette mélodie,
Ce qu'il reste de nous deux,
Est au creux de ma voix,
Comme do, ré, mi, fa, sol, la, si, do.
C'est une chanson en souvenir
pour ne pas s'oublier sans rien dire
S'oublier sans rien dire

Questa canzone in un itunes non mio, con l'inverno che arriva in una giornata di sole, di cielo azzurro e di freddo che mi fa rabbrividire nella mia sciarpa colorata. Va bene, per dire benvenuto all'inverno, lui che arriva cantando do, ré, mi, fa, sol, la, si, do...

laLila, tra due citazioni

“(…) Dopo aver fatto l’amore, dormiremo abbracciati. La tua schiena contro il mio ventre. E io stringerò le dita dei piedi attorno alle tue caviglie, come delle mollette, perché tu non possa volar via la notte. Saremo come un’immagine in un libro di scienze: un frutto tagliato a metà, tu la buccia e io il torsolo”.
David Grossman, Che tu sia per me il coltello

Vorrei implodere per un istante
e poi riaprirmi come una ginestra
in silenzio
sotto le stelle.
Questo, mi fai tu.

“(…) E’ una legge non scritta: chi vuole starmi vicino deve assumersi la responsabilità della mia anima”.
David Grossman, Che tu sia per me il coltello

15 dicembre, 2006

Lila in the morning

Stamattina sentivo scorrere dentro e affianco la città, camminando nel sole fino a Porta Venezia.

Le case, i portieri in divisa che lavano il pavimento di marmo, le mamme bionde che portano i figli all'asilo, le commesse ancora tranquille, i signori eleganti che si sistemano la sciarpa appena usciti dal bar.

Ed io che passeggio alle dieci di un venerdì mattina, con la mia bella borsa con i miei tesori. Il taccuino francese che mi ha regalato la Su, le mentine, le chiavi, le penne di Muji. Qualche biglietto del bus scaduto, il libro preso e abbandonato più volte, un elastico blu di spugna e cianfrusaglie dei giorni passati.

Cercavo la casa con i fenicotteri rosa in giardino, sembra ce ne sia una a Milano. Ma si può?

Ed ora, dopo la passeggiata, ho voglia di un camino e di un tarallo. Mentre il biglietto per il prossimo viaggio riposa nel cassetto, un po' in attesa anche lui di sapere cosa succede.