31 marzo, 2007

Un capello bianco

Cioè, in realtà, più di uno.

Un ciuffettino di capelli candidi, bellissimi. I primi, spuntati in via Carducci dopo lo spavento più grande della mia vita, accolti con il sobrio ma indiscutibile orgoglio dell'eroe ferito in battaglia.

Che poi io, tra 40 anni, vorrei una chioma candida e un rossetto scarlatto. Per ora mi devo accontentare di circa dieci capelli nivei e di un luccicalabbra trasparente.

Mi guardo in giro e vedo donne meravigliose con teste che non hanno mai conosciuto una ricrescita e donne grottesche con i capelli corvini e i lineamenti artefatti o le donne del compromesso, nei colori del miele e dell'età. E tutte le ragazze che stanno sperimentando, che inventano tutte le variabili variazioni cromatiche.

E in mezzo ci sono io, con il mio hennè che, non si sa perché, lascia sempre fuori i miei dieci gioielli. Mi chiameranno la ragazza con un meraviglioso ciuffo di capelli color fogli non scritti, che un giorno ha incontrato un ragazzo con delle parole meravigliose da scrivere sul bianco di capelli, di pensieri di respiri e di giorni da intrecciare.

30 marzo, 2007

Raccolta punti



Lo so, si può essere contenti per mille motivi più importanti... ma io sono contenta come la polenta con il gorgonzola (citazione!) per la mia raccolta punti completa.

Ho gongolato per metà pomeriggio, dopo aver ritagliato, incollato, compilato e spedito il modulo. Entro il 31 marzo, anzi, un giorno prima. Dopo aver mangiato per due mesi granetti integrali, dopo aver litigato con il Fab che mi ha rubato i raggianti, dopo aver chiesto a mezzo mondo di mangiare fette biscottate e grissini...

Perché è la prima volta nella mia vita che completo qualcosa del genere!

Proprio io, io che sono l'incostanza fatta Liletta, io che da bimba non ho mai avuto i regali del Mulino Bianco perché avevo l'acetone e non potevo mangiare le merendine, né quelli dei formaggini perché a me piaceva il formaggio vero, né, dopo, quelli del supermercato perché non decido mai cosa scegliere, né quelli della benzina, né quelli del telefonino perché mi dimentico di contarli...

Io che non ero capace di completare neppure gli album delle figurine ed ora ho pacchi interi di vecchi album incompleti, io che senza Marcello non avrei mai completato un puzzle, io che non potrei mai giocare ai giochi del Fab perché non completerei mai i diversi livelli...

Io che so portare a termine solo le cose che hanno a che fare con lo studio, perché lì sono un fulmine di guerra, io che mi annoio e cambio idea così spesso...

Ecco, io, oggi, ho spedito la mia raccolta punti completa. Ed avrò un portapane di legno bellissimo, anche se non compriamo mai il pane e se non voglio vedere un granetto per i prossimi dieci anni... :)


23 marzo, 2007

Perché io sono mancina!

Ho trovato una penna stilografica ed ha perfino l'inchiostro viola!

Scrivo malissimo, sembrano scarabocchi, scrivo da mancina, devo scrivere con il quaderno inclinato per non portare a spasso l'inchiostro.

Ha un ritmo diverso, un respiro diverso, la stilografica.

Mi ricordo, in terza elementare, quando diventare grandi significava abbandonare la matita e passare a una pelikan con le cartucce blu. Mi ricordo la mia maestra Pietra che ha tentato di dirmi "usa la manina bella! non quella lì, che ti sporchi..."

Ed io oggi per protesta e per nostalgia, provo a scrivere di nuovo con la sinistra, dopo anni anni luce, e con una penna difficilissima da usare.

Mi piace appartenere a una minoranza, ed essere mancina è una meravigliosa minoranza. Non siamo capiti, di solito. Non esiste un coltello per il pesce, le forbici sono un disastro, se mangio la pizza in una tavolata mi devo sedere a fine tavolo...

Anything left handed, ecco la mia prossima meta.

Guardo la mia mano sinistra e mi viene da sorridere.

20 marzo, 2007

Oggi...

Mi sento come la buccia di un caco acerbo
ruvida
al tatto
al gusto.
Non voglio che nessuno mi sbucci.

Anche se per aspettare la primavera il mio blog si è colorato di verde.

02 marzo, 2007

Unformal Friday

I pomeriggi luminosi sono così, mi fanno perdere, pensare, fare sospiri grossi.

Mi fanno innamorare questi pomeriggi qui, perché non mi sono dimenticata come ci si innamora.

Si casca, si inciampa, si perde l'equilibrio e si cade sul marciapiede sbucciandosi il ginocchio, ci si schianta per terra sui sassi e si rimane storditi, all'improvviso.

Stupiti. Luminosi, persi, pensierosi, fra sospiri grossi.

...magari un giorno saremo sdraiati in un prato e tu, con la testa appoggiata sulla mia pancetta, ascolterai un giovane affascinante con gli occhiali che leggerà solo per te, e ci sarà un ragazzino che correrà dietro un pallone e chiederà la tua attenzione, ed una bimba si guarderà felice le sue scarpette nuove...