15 luglio, 2006

laLila legge Pietro Colaprico

Da molto tempo non mi capitava di avere un libro così bello.

Per libro bello intendo uno di quelli per cui resti fino a tardi a leggere, o causa del quale fai tardi ad un appuntamento. Nel tragitto in tram, con un libro bello così, non mi seduce la vita sconosciuta degli altri passeggeri, le loro facce, le loro chiacchiere. Non mi giro verso il finestrino a guardare gli alberi, il cielo, le finestre più alte, ma apro il mio libro ed è fatta. Sono dove il libro vuole che io sia.

Il libro che sto leggendo mi sembra che ci sia da sempre.

Fa con me quello che fa l’amore. Mi distrae. E mi concentra.

14 luglio, 2006

"Sogno causato dal volo di un'ape attorno ad una melagrana un secondo prima del risveglio"


Lunedì inizio il mio nuovo lavoro, in un ufficio con le tende rosse e gli spartiti di musica sugli scaffali, misti a manuali di extreme project management,
pubblicazioni della Nasa e giochi tipo Sim City...



In questo bel posto, il logo della società è una melagrana, e nel mio nuovo ufficio ho una stampa di un quadro di Dalì, con il titolo più buffo e più lungo della storia dell'arte...

Mi sa che ci sono tutte le premesse perché io sia felice... :)

"Inventavite"

Deve essere il loro primo appuntamento. Il secondo, al massimo.
Lo intuisco dal loro modo di guardarsi – e di non guardarsi.
Lei parla senza pause e senza domande. Lui ne è rapito. Lei fa gesti ampi e sorride. Lui beve, calmo in apparenza.
Lei si muove sulla sedia, accavalla le gambe, le distende. Lui non guarda nessuno al di là di quel tavolo. Lei risponde al telefono, si alza, torna al tavolo, riprendendo il discorso da dove lo aveva lasciato. Lui è sempre sul punto di fare una domanda che non fa.
Poi…
Poi lei ad un tratto dice “nooo” e si porta le dita alle orecchie. Entrambi precipitano i loro sguardi a terra, sotto al tavolo, nella piazzetta. “Nooo, il mio orecchino!”. Scostano la sedia, cercano a destra, cercano a sinistra, lei si alza, toccandosi il lobo e ripercorre i passi brevi fatti lì vicino durante la telefonata. Lei dice che lo deve assolutamente trovare, che ci tiene tanto, che altrimenti si sentirebbe una buona a nulla, che è la terza cosa preziosa che perde in quella settimana.
Questo orecchino, comunque vadano a finire le cose tra i due, già fa parte della loro storia.

“e ti ricordi quando tu poi hai perso il tuo orecchino?…”