Prima io conservavo tutto, ordinatamente diviso in scatole a seconda degli anni.
I miei orsacchiotti con gli occhi a bottone, i dentini da latte, i quadernini delle elementari con le cornicette e la mia scrittura grande di allora, di penne cancellabili e di matite morbide.
I miei Topolino e gli altri giornalini, e le gomme da cancellare, e sassi, conchiglie, fiori, perline colorate e biglie.
E dopo i miei panzuti diari, le cartoline, i biglietti dei treni e dei cinema, i foglietti piegati piccoli piccoli delle mie compagne di banco.
E poi la carta da regalo dei regali ricevuti, per ricordarsi di essere una persona che ha ricevuto regali, le carte fruscianti dei cioccolatini, i bicchieri in cui avevo bevuto nelle sere di chiacchiere, e le etichette dei vini più buoni o le foto delle caraffe.
E poi penne senza inchiostro, che mi erano state fedeli, e chissà se una penna sa quali parole andrà a scrivere, quanti numeri, quante liste della spesa.
Ecco, tutte le mie cose conservate nel passato sono lì, guai a chi le tocca, tesori nella mia vecchia cameretta.
Ma ora no, butto via quasi tutto, conservo solo le foto, i libri, le lettere, e pochissimo altro.
Leggera, la memoria storica della Lila di oggi, precisa al millimetro ma leggera...
08 maggio, 2007
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