Esiste una parola greca che non viene più usata nel suo significato originario, che descrive lo stato della corda della lira che, pianissimo, impercettibilmente, torna al punto di riposo e di equilibrio dopo essere stata toccata. È il termine inevitabile, il punto di ritorno dopo l’infrangersi del suono. È il silenzio, è la meraviglia ed il terrore della musica che cessa.
È katastrophé. È il fermarsi prima di ricominciare, prendendo fiato, rilassandosi dalla tensione. È giungere ad un nuovo stato, cambiare.
Che sia catastrofe e meraviglia, questo momento.
20 agosto, 2007
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