02 agosto, 2007

La mia mamma un giorno mi ha scritto questo

Ti ho plasmato con la carta del tempo.
Sotto la luce viva, ogni giorno, tornavo al mio lavoro.
Ti accarezzavo con dolcezza,
muovevo piano la materia,
nel timore di perderti.
Ho lavorato per anni senza stanchezze.
Veniva l'esperienza a trovarmi
e la mandavo via
perché tu fossi fresca e viva.
Veniva la favola
e la tenevo in disparte,
perché tu fossi reale.
Veniva la pena
e la cacciavo lontano da me,
perché tu fossi solo frutto della gioia.
Veniva la paura
e la allontanavo,
perché tu avessi coraggio.
Veniva ciò che avevo,
le mie sconfitte,
le mie vittorie,
venivo io a te.
Ed una mattina tu ti muovesti.
Eri tu, frutto di te stessa.
Libera di andare,
volando via come una rondine
che ha la sua vita nel cielo.

Era il mio primo Natale qui, e, questa sera, è saltata fuori da un cassetto dimenticato, ed io la rileggo continuamente. E' bella, la mia mamma.

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