07 maggio, 2010

Io e lei, e le alghe

La spiaggia di questi giorni ha i colori più belli dell’anno.

Ci puoi camminare vestita con il cappottino leggero rosso e vedere bambini in mutandine che fanno le prove per l’estate. La spiaggia in primavera sembra un mercatino delle pulci, ci trovi steso, accanto alle impronte minuscole dei granchi, tutto quello che il mare ha conservato durante l’inverno. Ossi di seppia, plastiche di ogni tipo, le alghe marroni che lasciano un cordone di ombre e odore di mare ancora più forte.

Qualcuno verrà a ripulire il tappeto tra qualche giorno e di questo bazar rimarrà l’impressione per chi d’estate il mare preferisce guardarlo dalla torre.

Mentre camminiamo, ci ripariamo dagli schiaffi del vento, e tu mi racconti, ed io io mi stupisco, di come sia possibile non amare il gelato alla vaniglia, nel suo guscio di cioccolato, accanto alla tazzina del caffè.

Posso raccontarti le storie che a tutti sembrano eccessive, posso dirti le bugie con gli occhi tristi, dirti che sono completamente serena, e tu ci credi, ed insieme sai a cosa non credere.

Abbiamo in comune la mia cameretta, abbiamo coltivato le stesse tre lenticchie nel batuffolo da bambine, e parliamo la stessa lingua di mare e di alghe.

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