18 settembre, 2006

Pomeriggi distratti

Ci sono pomeriggi come questo. Ti avvicini ai vetri della finestra e il rumore del traffico è un sottofondo monotono e dolce. Le poesie che hai letto a pranzo ti distraggono dal mondo, hai voglia di scrivere e ti prepari un caffè.

In quegli stessi pomeriggi, poi, oltre ad aver voglia di scrivere, hai anche voglia di leggere quello che scrivevi una vita fa, nelle tue agende alte come palazzi, con le penne colorate che si usano a vent'anni. Sarà perché sei stata il weekend nella cameretta a casa dei tuoi, sarà perché le hai intraviste, quelle agende, chiuse ed impolverate nella tua vecchia libreria, ma non hai avuto il tempo di sfogliarle qua e là. Sarà perché a volte ti manca tanto il frugare tra il passato, tra i maglioni di allora, tra le collane di mamma che allora era sempre allegra, tra i pensieri scritti fra i compiti.

Aspetti la sera, quando il traffico fuori sarà un movimento lontano e le poesie che avrai finito di leggere saranno rimaste a circolare intorno alla stanza.

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