08 ottobre, 2006

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LaLila oggi ha dormito un bel po', dopo la stanchezza di questi ultimi dieci giorni, tutti veloci, tutti compressi, fatti di mille cose da fare, di facce nuove, di alberghi senza Fab, di camere da letto a 5 stelle e con la vasca da bagno enorme, di libri in inglese e di test americani...

Insomma, ero davvero stanca, come so essere solo io quando mi si sconvolgono i ritmi, quando non posso leggere i miei libri, quando non ho tempo neanche il sabato per il pisolino, quando non mi faccio alle tre il the alla vaniglia.

Ma oggi ho dormito nella mia coperta speciale, di lana leggera e di milioni di pomeriggi di nanna, ho iniziato un libro, ho visto un film bellissimo, sono andata al parco e adesso non è ancora tardi, posso ancora fare un sacco di cose prima che mi venga sonno.

Il verde degli alberi, questa mattina, era luminoso, era una bolla verde sopra il mio sguardo, e avvolgeva la strada, le panchine, lo strato di foglie vicino ai tronchi. Fab correva, è partito via sorridendo con le sue nike ed è diventato un puntolino.

Io ho cercato la mia castagna matta, perché c'è una maga mia amica che dice che se si trova una castagna matta e la si porta sempre in una tasca, non si può prendere il raffreddore. Ma bisogna trovarla da soli, se no non funziona. Perciò, io, oggi, mentre il mondo intorno a me correva, sudava, faceva stretching, io ero lì, con gli occhi fissi sulle foglie, a cercare la mia castagna, la mia fra tutte.

Fab correva più in su, ma c'era un pezzetto di me che correva con lui, il mio calzino rosso preferito infilato fra le sue stringhe.

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