06 novembre, 2006

Bologna-Milano

Ieri, a Bologna, sono stata bene come se fossi sul divano di casa mia, con la torta di mele, il pranzo della domenica, le chiacchiere svagate e un po' sonnolente del pomeriggio.

Ieri, la notte, tra Bologna e Milano si è allungata veloce, è durata pochissimo rispetto a quello che mi ricordavo, io che prima prendevo spesso il treno per arrivare a Milano. Era un viaggio lungo tutto la costa, e l'ultimo pezzo non finiva più, Bologna era lontanissima da Milano per la mia voglia di arrivare, per i miei regali da portare, per quello che significava arrivare.

Ieri, invece, avevo il libro in borsa ed ho letto solo una pagina, anzi ho quasi dimenticato di averlo portato. Perché c’era da stare concentrati su altro. Sui colori del cielo al tramonto, sul movimento degli alberi, sulle voci, sul profilo del Fab che quando è di profilo ha un naso bellissimo, su cosa cucinare per cena nella nostra cucina.

E' così strano, ma arrivare a Milano, ormai, è arrivare a casa. A casa mia.

A casa nostra.

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