18 aprile, 2007

GreenLila

Si sono radunate di notte. Hanno chiamato i vecchi stregoni, per un sabba verde. Hanno danzato, libere dal cemento, senza curarsi delle macchine parcheggiate, attente solo a non disturbare i nidi, a non svegliare le formiche.

Ieri mattina erano rami ancora spogli, vedevi le foglie compresse in guaine strette, troppo strette ormai, busti da vecchie zitelle un po’ peutulanti, quelle che hanno sempre una mentina e un fazzoletto di lino in una borsa di lucertola nera.

Hanno danzato, scuotendo le teste che oggi sono cappelli di un verde che se non esistesse non ci sarebbe niente per immaginare il verde.

Ed oggi le vedi, orgogliose dei loro vestiti nuovi, che oscillano nel sole.

Le foglie dell’acero raccontano di bambini e biciclette, quelle della quercia di fortini e battaglie con pallottole di fango, le betulle dell’amore triste di un merlo.

E ridono sotto i temporali, e si fanno fare il solletico dalle nuvole, e non hanno paura di niente, nemmeno dei bruchi, forse solo un po’ della grandine, che spoglia e umilia come un tradimento.

Credo davvero che non dovrei far altro che prendere un vecchio plaid di lana, scozzese e un po’ ruvido, e sdraiarmi alla loro ombra, e stare zitta, spegnere il telefono, chiudere gli occhi e aspettare di diventare meno grigetta anche io, più verde e bella.

Nessun commento: