03 maggio, 2007

Lila Scrivoacolori

In un altro spazio, dove mi chiamavo Scrivoacolori, scrivevo colorando i giorni.

C'erano colori come "color sabato mattina" o "colore del primo bagno della stagione".

Dopo averli colorati, sembrava quasi che i giorni - tutti - venissero rivestiti di una leggera patina di quella sensazione, come se fosse un microscopico e cangiante pulviscolo.

Ricomincio, a scrivere colorato, anche se il colore di queste prime ore del giorno è stato "color della noia bigia", perché ho scritto quello che chiamano un paper su un argomento che è davvero difficile amare, come se fossi rivestita di carta stagnola, come se mi avessero invitato a una festa senza musica, come se qualcuno fosse andato in giro a mangiare i granelli di zucchero dalle brioche.

Però poi ho accarezzato la gatta, ed ecco una valanga di pensieri belli per i prossimi giorni: "color marroncino carta da pacchi di Muji", "color cena di venerdì sera", "color giallo oro del divano a Legnano", "color rosa pesca del mio nuovo shampoo", "color Fab che si sveglia con me", color "verde del mio 100esimo post" e così via.

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