11 maggio, 2007

Nella mia borsa

Cercando gli occhiali da sole, scanso le chiavi, il burrocacao e la moleskine, mi imbatto in un libro che non mi ricordo come sia finito nella mia borsa. Non l'ho comprato, non l'ho chiesto in prestito, nessuno me l'ha regalato. Sarò cleptomane?

La mia borsa è un micro mondo di oggetti sparsi, senza sicurezza. Nella mia borsa ogni volta penso che ci sia il telefonino e invece è in tasca. Dovrebbero esserci le chiavi e invece sono sempre da un'altra parte, tranne oggi, ma non vale perché non stavo cercandole.

Ci sono fogli, biglietti, matite, scontrini, c'è un elastico per i capelli, un anello rotolato in fondo alla tasca interna, liste di vecchie spese mai fatte, un braccialetto con i campanellini colorati che mi piace ma che non metto perché mi colora il polso.

Non ci saranno mai i miei appunti, quelli li porto con me, addosso a me, li abbraccio davanti, stretti. E attraverso Milano, con i miei appunti, prendo il tram, vado in ascensore, salgo le scale. I miei appunti, di sicuro, non si sentono soli.

Cameo per Frida:

Oggi nella mia borsa c'è un quadernino, di carta un po' ruvida, con piccole spirali verdi, ed il profumo di carta nuova. C'è lui, e chiacchiera. Oh se chiacchiera. Mi racconta della grazia di Frida, del modo in cui muove le mani, delle sue braccia forti. E mi chiede di correre a comprare una penna nuova, verde, solo per lui. Ed io gli rispondo "ok quadernino, ma ora fai il bravo, shh".

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